PODISSEA

Prima di leggere POdissea occorrerebbe conoscere Stefano Rossini. Io ho avuto il piacere di incontrarlo, conoscerlo, parlare con lui, presentare assieme i nostri rispettivi libri in un pomeriggio di maggio a Riccione e diventare amici.
Per me così è stato, prima ho conosciuto l’autore e poi ho letto il libro. È un po’ come guardare prima il film. Non perché Stefano sia un film, ma perché lui, quel libro l’ha vissuto davvero.
Andiamo per ordine.
Ci sono alcuni compagni, anzi in principio c’è un giornalista, Marco, con la passione per il fiume, l’acqua, i viaggi, le storie enogastronomiche e lo storione d’argento. E poi c’è il suo amico Aurelio, giornalista anche lui, che si convince a partire con Marco per un viaggio non solo avventuroso ma addirittura mitologico. Assieme a Marco e ad Aurelio partiranno anche due personaggi che avranno un loro ruolo durante il cammino: un ragazzo svedese e una salama da sugo parlante.
Beh, quando arrivi alla salama da sugo capisci subito che il taglio della storia sarà surreale e nel momento in cui entrano in scena personaggi come divinità antiche, uomini che non sono uomini, pesci giganti che parlano o altri soggetti insoliti ti rendi conto di vivere davvero dentro un’Odissea. Sono rimasta basita quando sono apparsi i maggiori esponenti delle divinità sia dei cieli che degli inferi. Basita e divertita.
POdissea è il primo libro, di uno scrittore che conosco, che mentre lo leggo non riesco a prescindere dall’autore. Sì, perché mentre si viaggia in compagnia di Marco, Aurelio e l’allegra brigata viene spontaneo domandarsi come abbia fatto Stefano a inventare una storia del genere, piena di personaggi particolari, che fanno cose strane, innaturali, fuori dal normale.
Potremmo definirlo un fantasy mitologico? Un romanzo di avventura? Un libro di viaggio?
O forse è tutto questo in un unico volume?
Quello che è certo è che POdissea è una vera Odissea.
Bello, divertente, spassoso, ma anche intenso, nel finale, che vi assicuro vi sorprenderà. A me ha addirittura commosso.
Strano vero? È quello che ho pensato io, ma per dimostrarvi che la narrazione di Rossini è completa a 360 gradi con tanto di morale inclusa, vi regalo un paio di brani tratti da POdissea (con l’autorizzazione dell’autore ovviamente).

C’era un sentimento diffuso nell’aria. Quel sentimento che aleggia quando si ha la sensazione di afferrare il significato ultimo dell’esistenza. Ma più lo si trattiene, più ci si rende conto che esso è inesprimibile. È solo un momento di comunione con il creato. Un vago lampeggiare impossibile da riferire. È come essere attaccato coi denti al ramo di un albero, sospesi sul dirupo, e qualcuno, dal ciglio del baratro, ci chiedesse il senso della vita.
Pur sapendolo non potremmo rispondere. Ma si sfiora per un attimo l’idea che ci sia una saggezza più grande di quanto mai il più saggio degli uomini possa comprendere. Il suo più grande mistero è il fatto di esistere. Non c’è etica, non c’è codice. Solo un perpetrarsi nelle diverse coscienze soggettive

Ciò che avevano fatto, visto e pensato in quegli ultimi momenti lo avevano scritto sulla superficie del fiume, e ora era scivolato oltre le anse di Cremona, verso l’Adriatico.
E da lì chissà. Forse i pensieri di Aurelio avrebbero preso la strada verso di Dardanelli, e poi il Bosforo, nelle gelide acque del Mar Nero, mentre quelli di Sven si sarebbero diretto oltre Gibilterra, nelle vastità oceaniche, e quelli di Marco, invece, avrebbero transitato sulle sabbiose coste del Maghreb, o magari verso le più placide acque della Costa Azzurra.
Le parole erano i fumi di un sogno che evaporavano con la veglia. Ma qualcosa era rimasto incastrato nella loro memoria. 

Un libro adatto a chi ama l’avventura, il cibo, il fantasy, l’ironia, le belle storie e le salame da sugo.

POdissea è il romanzo “Odissea” di Stefano Rossini, pubblicato nella collana Officina Marziani di Antonio Tombolini Editore.

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