Squilibri, quella mancanza di uniformità o di senso di normalità che cerchiamo negli occhi degli altri o nella vita stessa.
Quante volte ci siamo chiesti cosa sia la normalità, cosa sia folle e cosa no. Squilibri è la parola che racchiude tutte le altre parole, quelle che compongono le storie e formano una catena di umori, sensazioni, sentimenti sani e bruciati.
Squilibri è la parola che spaventa, la copertura alla finta apparenza.
Squilibri è letteratura dell’anima, profonda, intensa, difficile da digerire.
Ho cercato nella mia anima qualcosa di importante da dire su questo meraviglioso libro e per giorni ho rincorso le parole giuste. Poi mi sono seduta e ho lasciato alle mie dita e al filo dei pensieri il compito di pescare dentro di me e scegliere la forma adatta e i termini appropriati.
Squilibri è una raccolta di racconti, sapientemente scritta da Milvia Comastri, pubblicata nella collana Officina Marziani di Antonio Tombolini Editore. Racconti che alternano equilibrio precario a squilibrio profondo, che raccontano di vite impossibili, spezzate, difficili da comprendere o immaginare.
Bravissima l’autrice che associa uno stile curato e ordinato a una narrazione fuori dai binari del nostro considerare normale la vita.
Belli i racconti. Intensi, pieni di emozione, storie che galleggiano per un po’ di tempo ancora, dopo l’ultima parola, e restano lì, per farsi ricordare.
Molto bella questa raccolta di Milvia Comastri, forse uno dei primi libri dell’editore Antonio Tombolini che, ancora una volta, ci ha visto giusto. Ritrovate la mia recensione su Squilibri e altre autrici, tra cui Roberta Marcaccio, nel post del 30.6.2017 su http://www.manuelabonfanti.wordpress.com
Grazie Manu! Il libro di Milvia è davvero molto bello!
Ho scoperto solo ora questa bellissima recensione. Grazie di cuore, Roberta!