La principessina Ombretta si ammala di gioia – Carmela Mantegna

La principessina Ombretta si ammala di gioia, la bella fiaba di Carmela Mantegna, contiene un messaggio sempre attuale: la vera gioia sta nel vivere con gioia. Amo da sempre le storie per ragazzi. Sono intrise del senso di leggerezza al quale ci riconducono e hanno il potere di strapparci dal gorgo di problemi, pensieri e preoccupazione in cui (noi adulti) siamo invischiati.


Ho conosciuto Carmela Mantegna grazie a uno scambio di libri a cui ho aderito con gioia (appunto!) e ho potuto apprezzarne la bella personalità e il cuore, quello con cui si apre agli altri e verso le storie che narra.

La principessina Ombretta si ammala di gioia è la storia di un regno in cui gioia, felicità e divertimento sono stati banditi dal re. Persino i nomi delle persone sono stati cambiati in altri più cupi e angoscianti.

Come in ogni fiaba che si rispetti però il lato oscuro viene, alla fine, rischiarato dalla luce che trionfa e scaccia le tenebre. Bellissima la caratterizzazione dei personaggi, ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha messo in rilievo il doppio cambiamento del re e come ha dato spessore alle interazioni tra le persone. Bello lo stile e il tratto leggero ma al contempo profondo della scrittura dell’autrice.

Un libro che consiglio!

Puoi acquistarlo qui!

Autunno

Sono tornata qui. A raccontare ancora qualcosa di me e per aggiornarti sulle novità.
Questi ultimi mesi sono stati un concentrato di emozioni scoppiate all’improvviso e sentimenti maturati piano piano.
La scuola di naturopatia e i libri pubblicati mi hanno concesso la possibilità di conoscere persone meravigliose che altrimenti mai avrei incontrato e che oggi sono diventate essenziali. Nominarle è difficile perché sono davvero tante e non vorrei correre il rischio di offenderne qualcuna. A partire dall’editore,
potrei proseguire nominando la mia editor, le persone che hanno collaborato alla realizzazione del libro, l’ufficio stampa della casa editrice, le blogger, meraviglioseeee, che lo hanno diffuso, chi lo ha presentato assieme a me, chi ne ha parlato e chi infine lo ha letto. E poi i miei docenti, i compagni di classe, i tutor, la mia terapeuta. Siete tantissimi e tutti fondamentali.

Gli ultimi dieci mesi (contando anche il periodo pre-pubblicazione) sono stati non entusiasmanti, non elettrizzanti, non meravigliosi, ma molto di più. Mai avrei immaginato di vivere un momento tanto pieno di emozioni e divertimento assoluto. Sì, mi sono proprio divertita.
Da febbraio a oggi è stato un crescendo continuo di soddisfazioni, conferme e finalmente ho capito cosa
voglio fare da grande.
Ormai la mia storia l’avrai capita, quello che è successo quasi tre anni fa, e di cui non voglio parlare ancora, ha segnato profondamente quella che sono oggi. E sono FELICE di essere quella che sono diventata, con tutti gli alti e i bassi che le giornate mi regalano.
Oggi sono una quasi cinquanta…enne (il secondo numero è irrilevante) con una voglia indescrivibile di dire ancora la mia nelle cose che amo fare: scrivere, in primis, e studiare.
Un mio carissimo amico, quando gli raccontai del mio sogno di tornare a studiare, mi disse: «Se ti iscrivi a naturopatia, non avrai più il tempo per scrivere.» Lì per lì dissi che lo sapevo e ne ero cosciente. Ero pronta ad abbandonare la scrittura per dedicarmi all’amore di tutta una vita: lo studio.

Che bugiarda!

Non ero affatto pronta.

Ma è stato anche grazie allo studio che è nato Il cactus non ha colpa, che ho dato corpo e voce ad altre storie che spero vedranno la luce nel prossimo futuro. E così, ho cominciato a studiare e, nel poco tempo che mi rimane oltre alle lezioni e ai libri di scuola, ho continuato a scrivere.
In questo momento, oltre a prepararmi per l’esame di Ayurveda, sto lavorando su più fronti: ho in ballo la
pubblicazione con CaRoL Books di un nuovo libro a cui tengo in modo speciale e di cui ti parlerò diffusamente già dai prossimi giorni; segui i miei post sui social e capirai di cosa si tratta – per questo libro ho scelto, con l’aiuto di due persone che a breve nominerò, una copertina sensazionale; ho iniziato le
ricerche per un nuovo romanzo ambientato nei due estremi opposti dello stivale; mi sto cimentando nella scrittura di un’opera nuova, un genere totalmente diverso dalla narrativa e mi sto gasando tantissimo; e poi, intanto lo annuncio ufficialmente così chi desidera leggerli sa che torneranno disponibili molto presto, ripubblicherò con CaRoL Books i miei primi due romanzi, Ti raggiungo in Pakistan, a cui darò una nuova veste grafica, e Tranne il colore degli occhi, che avrà una nuova, bellissima immagine di copertina e un contenuto rivisto (non cambia la storia ma solo lo stile).
Contemporaneamente continuo a promuovere e diffondere Il cactus e spero di poterne parlare presto, in presenza, in un posto molto carino qui in Romagna. Ti aggiornerò!


Ecco, credo di avere detto tutto. Ti ho portato un po’ dentro le mie giornate, quelle fatte delle cose che amo, e spero anche di averti trasmesso un po’ di calore.
In questo momento, mentre sto scrivendo, fuori è nuvoloso, molto grigio e umido.
È arrivato l’autunno, la stagione della consapevolezza, del raccolto e del consolidamento.
Con gli anni ho capito che, nonostante io ami il caldo estivo, l’autunno, con la sua magia, i suoi colori e i suoi profumi, è la stagione che mi rappresenta in tutto e anche la mia preferita. D’altra parte non poteva essere diverso considerando che sono ottobrina.

Dimenticavo, se ti stai chiedendo cosa sia CaRoL Books eccoti accontentato. CaRoL Books è il marchio editoriale (non è una casa editrice) che gestisco assieme alla mia amica Carla Casazza, una bellissima avventura che ci sta coinvolgendo moltissimo. Se desideri saperne di più visita il nostro sito www.carolbooks.it e vai a curiosare nei titoli dei nostri autori! Ti aspetto sulle mie pagine social, per parlarti ancora di libri e mostrarti le novità.

Vieni?

Foto Mabel Amber by Pixabay

SEMPER FIDELIS di Erika Pomella

Ho letto Semper Fidelis neanche dovessi cimentarmi in una maratona dove vince chi finisce prima o divora più libri alla settimana. In realtà, questo bellissimo romanzo appartiene a quella categoria di libri che io amo perché legati alla capacità di fare sognare, immaginare e, perché no, immedesimarsi nei protagonisti e vivere le loro vite. Che è una delle bellezze della lettura.

Ho già detto che è un bellissimo libro e lo sottolineo.

Semper Fidelis è uscito dieci giorni prima del mio cactus(*) e, appena ho visto la pubblicità, mi sono detta: «Questo lo devo leggere assolutamente.» In quei giorni sono stati pubblicati tanti bellissimi libri (senza nulla togliere a tutti gli altri) e l’aria che respiravo era frizzante e piena di energia (probabilmente dovuta alla mia eccitazione per l’uscita imminente del mio romanzo).

Il titolo (Semper Fidelis) ha fatto scattare subito una molla nella mia testa e, abbinato alla copertina, l’ho trovato assolutamente azzeccato e bellissimo. Con un click è finito nella mia wishlist.

Ho impiegato qualche mese per decidermi di leggerlo, perché un libro deve arrivare nel momento giusto. Parafrasando Olivander: «È il libro a scegliere il lettore. Non è sempre chiaro il perché, ma credo che sia chiaro che possiamo aspettarci grandi cose da un libro come questo.»

Grandi cose mi aspettavo da Semper Fidelis e non sono stata affatto delusa.

Vediamo qualche pregio di questo romanzo, non te li racconto tutti, altrimenti che gusto c’è?

La protagonista è dolcissima nella sua ironia profonda e pungente; e si sa, a me le cose pungenti piacciono assai. Savannah è forte, determinata, diretta, sa quello che desidera o vuole raggiungere. Ha solo un punto debole e ce l’ha inciso sulla pelle.

Leo è un uomo che ha Vissuto con la V maiuscola, ha fatto scelte di vita ben precise, ha un lavoro in cui crede e conosce le difficoltà della vita. Sulla pelle ha tatuato il suo passato.

Entrambi hanno un bagaglio di fantasmi e incubi con i quali fanno i conti ogni giorno e che ricompaiono più forti di prima quando la vita li mette sulla stessa traiettoria e li costringe a fare scelte importanti, a rispolverare quel passato doloroso e a farsi forza l’un l’altra per superarlo.

Entrambi sono capaci di condire con ironia la vita per affrontare il buio in cui a volte scivolano; entrambi hanno la capacità di raggiungere le cicatrici dell’altro per accarezzarle e comprendere le emozioni da un semplice sguardo.

Diventano così uno la compensazione dell’altra; diventano il cuscino, la spalla su cui piangere o il pagliaccio che fa ridere.

La vita non diventa più facile ma sicuramente più sopportabile.

La storia è piena di colpi di scena, a ravvivare l’atmosfera, e in questo l’autrice è bravissima. Il tutto si abbina a uno stile narrativo incalzante, ai personaggi principali e secondari forgiati col cesello e incastrati alla perfezione nella storia, ai protagonisti di cui ho già dato qualche indicazione e ai luoghi in cui si svolge la nostra tenzone.

Il mio istinto di lettrice aveva visto giusto? Penso di sì. Io credo che l’anima dei libri si colleghi in qualche modo con l’anima del lettore. Come diciamo noi scrittori: quando un libro viene pubblicato non è più figlio dell’autore, ma viene adottato da chi lo legge. In questo modo, e grazie all’amore per i libri, li facciamo nostri, li integriamo nella nostra vita, diventando noi i protagonisti di quelle emozioni.

E Semper Fidelis è stato così. In qualche modo Leo e Savannah si sono collegati a me, forse già da febbraio 2021, e non mi hanno abbandonata fino a quando non li ho scelti.

Bravissima Erika Pomella, un libro da amare perché resta!

Lo puoi acquistare online, in e-book o cartaceo, e in tutte le librerie.

(*) Il cactus non ha colpa di Roberta Marcaccio, edito da Triskell Edizioni

La locanda dei lupi di Marcello Freddi

I libri più belli sono quelli che trascinano dentro la storia e non lasciano scampo: devi arrivare alla fine.
Sono quelli che, anche se non è il tuo genere preferito, non puoi fare a meno di apprezzare l’intrico della trama, la minuzia nella caratterizzazione dei personaggi, la tensione in cui è immersa la vicenda e da cui vieni assorbito completamente.

La locanda dei lupi di Marcello Freddi è uno di questi.

La storia si svolge in un piccolo e sperduto paese di montagna, Lante, dove improvvisamente scompare un uomo. In seguito a questo evento si verificano una serie di altre situazioni tragiche che si ripercuotono a cascata su tutta la popolazione.

Lante non è mai stato un luogo tranquillo, vuoi per il carattere dei suoi abitanti, vuoi per alcune leggende legate alla ferocia dei lupi che lo rendono ancora più inquietante, ma i fatti di cui narra il romanzo di Marcello Freddi sono di una disumanità che lascia disorientati. Mentre leggi li vivi e questo rende la storia più intensa e avvincente.

La bellezza del romanzo è data dallo stile lucido dell’autore, con la sua capacità di adattare il linguaggio utilizzato al periodo storico in cui si snoda la trama, e dall’idea, a mio avviso intelligente, di utilizzare un doppio piano narrativo (una terza persona narrante alternata a quanto riportato nei verbali e nei diari di chi quei fatti li ha vissuti per davvero).

Mentre leggi La locanda dei lupi vivi la storia. Indossi i panni del capitano, del montanaro, del locandiere oppure del giudice e quando pensi di avere ormai intuito come evolverà, l’autore ti spiazza inserendo un finale che non avresti mai immaginato.

Non è una storia facile da scrivere ma l’autore ha saputo usare “la penna” con l’abilità dell’artista, esattamente come un Van Gogh usava il pennello.

Aspettiamo altri titoli da Marcello Freddi, attendiamo il seguito di una storia che a fatica si dimentica o un’altra intensa e coinvolgente vicenda come La locanda dei lupi.

La locanda dei lupi è pubblicato nella collana Persefone di CaRoL Books.

Acquista il romanzo su Amazon.

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