Si avvera un sogno

Tranne il colore degli occhi

Non è un sogno. E’ on-line il mio romanzo Tranne il colore degli occhi, edito da Antonio Tombolini Editore nella collana Amaranta diretta da Amanda Melling.
Lo trovate in versione e-book su Mybook.is, Amazon e altri store. La versione cartacea uscirà fra qualche mese.

Per qualsiasi cosa non esitate a contattarmi in privato, sulla mia pagina FB o via email. Sarò lieta di aiutarvi.

Cosa dire? Che sono così felice che di più non si può credo non farete fatica ad immaginarlo. Dopo anni di lavoro, impegno, fedeltà al mio sogno, finalmente posso realizzarlo.
Un grazie di cuore a tutti coloro che lo hanno permesso: Carla, Amanda, Marta (la bravissima art director), Costanza, Michele… Grazie davvero di cuore! Avete reso possibile un sogno che rischiava di fare le ragnatele.
Altri ringraziamenti specifici sono nelle ultime pagine di Tranne il colore degli occhi e riguardano coloro che hanno contribuito in modo attivo alla realizzazione di questo romanzo.
E grazie a tutti i miei amici, a chi ha creduto e crede in me ed ha sopportato i miei lunghi sproloqui sull’amore per la scrittura.

Nei prossimi articoli vi svelerò qualche segreto sulla trama (niente spoiler), solo curiosità sui retroscena del romanzo e sui personaggi…
Vi aspetto!

Conto alla rovescia

Proviamo a fare il conto alla rovescia?
Partire da -10 probabilmente è esagerato, forse basterà molto meno.
Per scaramanzia mi tengo larga e fingo che manchino 10 giorni.

Ci sono delle frasi fatte che viene spontaneo pronunciare in questi casi, ma che fanno sorridere per la loro ingenuità. Ieri sera parlavo con un amico e dicevo che non sono brava a fare marketing di me stessa, anche se, dopo quattro anni di Product Management, forse qualcosa dovrei avere imparato.

Trovo complesso parlare di me, enfatizzare i miei prodotti, dire quanto sono belli, fantastici e unici (perché li ho fatti io). E’ più facile fare parlare le cose che faccio.

Fatemi scrivere, inventare storie che contengano vita vera anche se inventata. Fatemi scrivere quello che la mia anima sogna di notte e il mio inconscio macina di giorno. Fatemi entrare nelle trame della mente umana per ideare altre trame. Lasciate che prenda la vita, quella che si muove ogni giorno, fatemela schiacciare, impastare, modellare, disintegrare e ricreare.

E’ vita, quella che c’è nelle mie storie, quella vera che viviamo tutti, che vivete voi, assieme a me. E’ vita presa e nascosta dietro il velo della narrazione. E’ quello che sento, provo e soffro ogni giorno. E’ la voglia di cantare, volare, piangere e fuggire. E’ il bisogno di consolare, amare, abbracciare… vivere.

Mi sentirete dire, fino alla nausea, che, per me, scrivere è vita. Non è una frase fatta, non scrivo per vivere ma vivo per scrivere. Perché senza la scrittura (e i libri) sarei morta, dentro.

Tranne il colore degli occhi uscirà a brevissimo all’interno della collana Amaranta di Antonio Tombolini Editore. Seguite questo sito e la mia pagina Facebook per non perdere aggiornamenti, novità, curiosità ed alcuni retroscena legati alla scrittura del romanzo.

Tranne il colore degli occhi

Tranne il colore degli occhi

Ho aspettato che fosse ufficiale per parlare di Tranne il colore degli occhi, anche se i miei amici più intimi ormai lo sanno da diversi mesi.

In effetti l’ho annunciato fra le righe, ho nascosto la notizia in alcuni post, cercando di solleticare la curiosità, senza spendere troppe parole troppo presto.

Per il momento non aggiungo altro, avrò modo, con articoli successivi, di raccontare qualcosa di più sulla storia, i personaggi, com’è nata l’idea ed anche alcune curiosità.

Intanto anticipo la trama:

Primavera 1950. A San Felice Maggiore, un piccolo paese nel cuore del Matese, nascono, a tre mesi di distanza l’una dall’altra, due bambine: Michela, orfana di madre, è riservata, taciturna, solitaria; Annamaria invece è il sole, amichevole con tutti e piena di vita. Due donne completamente diverse unite da un legame indissolubile che ha origine con la loro nascita. Michela ed Annamaria diventano grandi insieme, condividendo ogni momento importante dell’età dell’adolescenza, dai giochi ai rapporti con i ragazzi. Fino al giorno in cui Michela sparisce nel nulla.
Cosa le è successo? Dov’è finita? È ancora viva? Annamaria la cerca inutilmente ma anche Diana, la vecchia che vive nel bosco, si rifiuta di dirle la verità.
In un paese in cui tutti sanno tutto, dove le case ascoltano e gli alberi osservano, com’è possibile che nessuno sappia nulla?

Tranne il colore degli occhi è il mio primo romanzo e, come avrete capito, uscirà a brevissimo. Seguite la mia pagina Autore e la pagina di Amaranta per ulteriori aggiornamenti.

Il capolavoro

Un romanzo di Amanda Melling.

Come ho dichiarato in un precedente articolo, i gialli sono i romanzi che in assoluto preferisco e che scelgo di leggere quando ho bisogno di staccare la spina della realtà e rifugiarmi in un luogo dove la mente non debba concentrarsi su nulla: il mistero, le indagini, la curiosità, la leggerezza (in senso calviniano) dei testi…

Lo so, qualcuno storcerà il naso e penserà che i gialli sono lettura tutt’altro che leggera se vuoi entrare nelle indagini, partecipare alle ricerche, spremere quel po’ di sale in zucca per capire chi sia l’assassino e arrivare alla verità prima dell’investigatore. Come lettrice di gialli sono una frana, solitamente scopro chi sia il colpevole quando l’investigatore (l’autore) me lo svela, ma non ci posso fare nulla se adoro il cuore che palpita quando sto per capire che l’omicida si aggira nel buio della stanza, mentre il nostro malcapitato eroe ignora la presenza del pericolo (o almeno così penso io) e sta per essere sopraffatto. Con l’ansia in gola mi muovo (leggo) in quella stessa stanza con il desiderio di afferrare per un braccio il malfattore e salvare così il mio protagonista. E quando finalmente si accende la luce ed io osservo il volto del colpevole, capisco che non avevo capito niente: chi è l’assassino, perché ha ucciso….

Questa lunga ma necessaria premessa serve a spiegare perché considero Il capolavoro di Amanda Melling un giallo a cinque stelle.

Sapevo fin dal principio a quale genere appartenesse il romanzo, genere che non appare così evidente al lettore ignaro, perché l’inizio della storia fa pensare ad un romanzo di narrativa con sfumature rosa: la storia di una scrittrice alle prese con il libro che vorrebbe diventasse il suo capolavoro, un divorzio alle spalle e un rapporto difficile con la figlia. Una storia di vita come tante.

Poi la storia si svolge, si srotola su un canovaccio di avvenimenti che modificano il corso dei loro giorni tutti uguali. Dal passato riaffiora un cadavere e Sue, la nostra protagonista-detective, decide di scoprire la verità. Rovista in mezzo a ricordi, indaga, domanda, ficca il naso dove non dovrebbe e scopre che dietro a quel cadavere si nascondono parecchi segreti.

Una storia intrigante, scritta con stile diverso rispetto al precedente romanzo di Amanda Melling da me letto, Il peso sul cuore (la mia recensione QUI); uno stile che definirei affinato, più adatto al genere, scorrevole, piacevole al palato del lettore.

Una storia che trascina, incolla il lettore alla protagonista e lo porta dove lei lo conduce.

La scoperta dell’assassino ha confermato la mia incapacità di indagine. L’autrice è stata così brava a nascondere indizi che ho capito chi fosse il colpevole solo quando ho letto il suo nome, nero su bianco, col cuore che trottava in gola.

Il mio personale modo di decretare se un libro è un bel libro dipende da quanto tempo la storia resta dentro di me, dopo avere letto l’ultima parola.

E Il capolavoro entra nella top dei libri che mi sono piaciuti.

Primo romanzo edito nella collana Amaranta di Antonio Tombolini Editore; direttore di collana la stessa autrice del romanzo, Amanda Melling.

Sono particolarmente affezionata a questa collana e sono felice di essere tra le prime lettrici a recensire il lavoro di Amanda.

Copertina illustrata dalla bravissima Marta D’Asaro.

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