La verità è che non sei distante abbastanza, l’ultimo romanzo di Chiara Parenti

“La verità è che non sei distante abbastanza”, l’ultimo romanzo o racconto come vogliamo chiamarlo di Chiara Parenti, conferma a pieni voti la capacità dell’autrice di descrivere con una scrittura lineare, semplice e coinvolgente, una realtà complessa, ridicola e angosciante come quella in cui Elena e Lorenzo sono obbligati a restare chiusi in casa a causa di una pandemia, nella drammatica situazione in cui lui ha tradito lei e glielo ha detto pochi giorni prima della chiusura delle porte.
Il caso è assolutamente reale e ripercorre fedelmente il periodo che abbiamo vissuto da inizio 2020 fino alla fase 2, “liberi quasi tutti”, di cui siamo stati spettatori ma anche attori protagonisti.
Elena vive il lockdown nell’angoscia più assoluta, in piena crisi ipocondriaca e assassina (nei confronti di Lorenzo), ovvio. Il tutto è condito dalla scrittura ironica di Chiara che non smorza la gravità delle situazioni, condisce tutto con il sorriso e, perché no, qualche piacevole risata che non guasta mai, soprattutto nei momenti di crisi.
Lorenzo, dal canto suo, accetta la situazione con maggiore realismo e trova un modo per sfruttare il momento inventandosi un impegno che lo porta a uscire di casa tutti i giorni per non morire di noia sul divano e facendo saltare le rotelle a Elena.
La storia si snoda tra eventi ridicoli e drammatici e, anche se ci si aspetta un certo tipo di finale, la bellezza di questo libro non è il traguardo bensì il viaggio. Le parole descrivono le situazioni con così tanta grazia e luminosità che ogni capitolo è una lettura piacevole. Anche se la storia si basa su un fatto grave che abbiamo vissuto in cui ognuno di noi si riconoscerà e, in molti casi con epiloghi purtroppo nefasti, Chiara riesce a colorare a pastello ogni momento della vita di Elena e Lorenzo di cui ovviamente non svelo altro e che sarà una buona lettura da compagnia.
Grazie a Chiara per averci regalato un altro gioiello; non è il suo primo che leggo e credo proprio di poter affermare che l’autrice migliori con l’età, come un vino stagionato da diversi anni.
Se ti va di conoscerla meglio, trovi qui sotto l’intervista che feci a Chiara tempo fa.

Buona lettura!

L’ora del tè; chiacchierando in salotto con Chiara Parenti

L'ora del tè; chiacchiere da salotto con scrittori, poeti, lettori, artisti in genere.

Toscana di nascita, Chiara Parenti inizia a scrivere per scommessa (fra poco ce lo racconterà lei), pubblica tre romanzi ebook con Rizzoli, nella collana Youfeel, ed esordisce nel 2017 in libreria con La voce nascosta delle pietre, edito da Garzanti.
C’è un luogo, a Rimini, la mia città, dove si beve un ottimo caffè, puoi sfogliare dei bellissimi libri e chiedere qualche consiglio di lettura ad Alice, la simpaticissima libraia. Se poi il libro lo acquisti, ricevi in omaggio un caffè molto buono.

Perché ti racconto questo?
Perché è lì, nel bar di Alice, che ho sfogliato per la prima volta il libro di Chiara Parenti; è lì che Chiara lo ha presentato e ha scritto sulla mia copia una bellissima dedica.

Segui le pietre e continua a brillare.

Queste parole mi colpirono, il perché lo capirai durante l’intervista, e quando iniziai a leggere la storia di Luna, venni catapultata in un’altra dimensione e non riuscii a staccarmi dal romanzo fino all’ultima pagina. Un giorno di lettura, tutta d’un fiato.
Come ogni toscano che si rispetti Chiara Parenti è solare, allegra e socievole.
Io ho voglia di parlare con lei, intrufolarmi nella sua vita, nelle sue giornate e conoscerla meglio anche come scrittrice.

Te la presento!

 

 

Ciao Chiara, benvenuta nel mio salotto. Sono molto felice di averti qui oggi.
Prima di iniziare chiedo anche a te, come faccio sempre, cosa posso offrirti. Un tè, un caffè, una tisana? Biscotti, ciambella, crostata?

Per me caffè e biscotti, grazie!

 

A questo punto, siamo pronte per iniziare. Pronti, via!
A che età hai iniziato a scrivere?

Ventotto anni.

 

Quali sono, se ne hai, le tue manie quando scrivi?

Ogni cosa sulla mia scrivania deve essere disposta in un determinato modo.

 

Il luogo in cui preferisci ambientare le tue storie?

In Italia.

 

Il libro più bello che hai letto?

Il cavaliere d’inverno di Paullina Simons.

 

Il luogo più strano in cui scrivi?

Scrivo solo alla mia scrivania.

 

Eccoci qua, Chiara. A parlare di libri e scrittura. Un tema che amiamo molto. Sono sempre impaziente di approfondire la conoscenza con gli autori che ospito nel mio salotto. Mi piace sapere della loro evoluzione come persone e come autori. Io ti conosco attraverso La voce nascosta delle pietre, di cui non ti ringrazierò mai abbastanza e per questo ho voglia di entrare un po’ di più nella vita di Chiara, come autrice e come donna.
Raccontati e presentati.
E poi svelaci qual è stata la scintilla, se c’è stata, che ti ha fatto innamorare della scrittura.

Allora, mi presento:

Sono Chiara, ho 37 anni e sono nata a Lucca dove vivo insieme a mio marito, mio figlio di 17 mesi e due gatti combinaguai. Sono laureata in Filosofia, sono giornalista pubblicista e lavoro nell’ambito della comunicazione. Le parole, insomma, sono il mio lavoro e soprattutto la mia più grande passione.

In generale posso dire di essere una ragazza solare, sensibile e sognatrice. Amo leggere, disegnare e viaggiare (sia sul serio che solo con la fantasia). Al tempo stesso però, so anche essere testarda, pragmatica e molto determinata.

Credo però che in fondo abbia ragione nonno Pietro, uno dei protagonisti de La voce nascosta delle pietre, quando dice che siamo tutti dei cristalli dalle mille sfaccettature, abbiamo lati tutti diversi che non si finiscono mai di scoprire e che spesso restano sconosciuti perfino a noi stessi.

Come autrice, quindi, sono tutto questo ma anche molto altro. Sono una ragazza che si è presa una sbornia colossale all’addio al nubilato della sua migliore amica, o la proprietaria di un negozio di pietre dure con il cuore ferito. In ognuna delle mie protagoniste c’è un po’ di me e, alla fine di ogni storia, in me resta un po’ di loro.

Ho sempre adorato inventare storie ma l’idea di scriverle è nata per caso: per gioco, in realtà. Un pomeriggio d’estate del 2008, scherzando con mio marito sul mutuo da pagare, mi disse che avrei dovuto mettermi a scrivere le mie storie, così sarei diventata famosa come la Rowling e ci saremmo trasferiti in un castello senza più il mutuo da pagare. Ora, ovviamente non abitiamo in un castello (e il trasferimento non pare neanche tanto imminente, per la verità) e la rata del mutuo arriva puntuale ogni mese, però ho scoperto che scrivere mi piace sopra ogni cosa.  Così, quell’esperimento nato per caso è diventato una vera passione da coltivare con cura, pazienza (tanta!) e amore.

 

Raccolgo dalle tue parole lo spunto per parlare di una cosa che mi sta particolarmente a cuore: i sogni.
Noi tutti abbiamo almeno un sogno chiuso in qualche cassetto di casa, sotto chiave oppure no, dimenticato sotto altri oggetti e lasciato lì, spesso per sempre.
Ti sei definita sognatrice: considerando che la passione per la scrittura è nata per caso e in età adulta, qual è il tuo sogno chiuso nel cassetto, quello che nascondi lì da sempre?
Gli autori sono sognatori di natura, sempre con la testa fra le nuvole, la mente nella storia e impegnati a chiacchierare con i personaggi. Capita anche a te che qualcuno ti parli e tu non senti perché hai la testa nella storia che stai scrivendo?

A parte la scrittura, non ho un sogno in particolare nel cassetto: ne ho tanti. Poter viaggiare in lungo e in largo per il mondo, andare a vivere a New York, prendere una seconda laurea: sono solo alcune delle mie aspirazioni. So per certo che molte di queste non si realizzeranno, ma immaginare realtà possibili è bellissimo e in fondo è quello che amo fare, e già solo questo mi basta. Poi se qualche sogno si realizza, tanto meglio.

Per quanto riguarda la seconda domanda: sì, mi capita molto spesso (forse troppo!). Quando sono nel bel mezzo della stesura di un romanzo, è come se con la testa fossi costantemente insieme ai miei personaggi e succede che i miei sfortunati interlocutori (in genere mio marito) debbano ripetermi qualcosa due volte (facciamo anche tre) per farmi tornare sul pianeta Terra. Ma questo è il bello di creare storie: viverle.

 

«Sapete che cos’è il vero amore, ragazzi?» ci chiese, ma poi fu lui stesso a darci la risposta. «È la persona che ci fa brillare.

L’unica in grado di smussare gli angoli, in modo che la luce esalti tutta la nostra bellezza.» Passò lo sguardo prima su Leo e poi su di me. «Sa tirare fuori la bellezza che abbiamo dentro, perché è la sola che riesce davvero a vederla. Per questo è così raro.» Il nonno prese un respiro profondo, come se quelle sue parole avessero un peso particolare per lui, che noi non riuscivamo a cogliere fino in fondo. «La vita con le

sue difficoltà trasforma le persone. Come diamanti grezzi, ci taglia, ci smussa, ci lucida. Ma è solo l’amore che ci fa brillare».

(estratto da La voce nascosta delle pietre)

 

 Scendiamo nel pratico, nella quotidianità di Chiara.
Hai un metodo di lavoro particolare quando scrivi? Quali strumenti utilizzi? Come organizzi le tue giornate, la tua agenda? Sei metodica? Rigorosa? Ti obblighi a un tot di parole al giorno come consiglia il maestro King, sabato, domenica e giorno di Natale compresi?

 Prima di cominciare la stesura del testo, di solito mi faccio uno schema di tutti i capitoli, uno scheletro abbozzato di come si svilupperà la storia, che andrò a riempire, man mano, di parole.

Scrivo subito al computer, ma se quando sono in giro mi viene qualche idea, la blocco al volo su un pezzo di carta o qualsiasi cosa abbia a disposizione in quel momento. Spesso mi scrivo appunti sulle mani.

Non sono rigorosa, ahimè, e il maestro King mi darebbe tante belle bacchettate perché scrivo solo quando sono ispirata. Se un giorno non mi va o vedo che non mi viene niente di buono, spengo il computer e faccio altro, aspettando che l’ispirazione ritorni.

  

Le bacchettate del maestro King non credo siano molto piacevoli, per fortuna non è qui ad ascoltarci.
Io sono del parere che la verità stia nel mezzo; ogni autore deve trovare il suo metodo di lavoro ideale. È ovvio che scrivere tremila parole ogni giorno sia un’ottima e sana abitudine, ma è anche vero che nessuno di noi è scrittore a tempo pieno e a volte si rende necessario trovare un compromesso fra tutte le attività che compongono le nostre giornate.
E ora parliamo del tuo ultimo romanzo La voce nascosta delle pietre. Vogliamo invogliare i lettori de L’ora del tè affinché lo comprino subito.
Un romanzo d’amore con la A maiuscola. Senza troppo zucchero. Ricco di pathos. Io l’ho letto in un week-end. Non riuscivo a staccarmi da Luna per nessun motivo, giorno e notte (LA MIA RECENSIONE QUI).
Fingi che io sia una persona che non ti conosce e parlami del tuo libro, convincimi a comprarlo e a leggerlo.

Oddio, io non sono molto brava a promuovere me stessa e i miei libri. Comunque ci provo!

Allora, questo è un romanzo che parla d’amore. Non solo l’amore romantico, che pure è al centro della storia, ma anche altri tipi di amore: quello tra madre e figlia, tra nonno e nipote, amore per le pietre, per i viaggi, la scoperta, l’avventura, ecc. Pagina dopo pagina, il protagonista è l’amore, che appare nelle sue molteplici sfaccettature, proprio come una pietra preziosa. Quindi se avete voglia di scoprirne i lati più nascosti, questo è il romanzo che fa per voi!

 

«Sono davvero rari i cristalli di valore, e hanno bisogno di condizioni particolarissime per formarsi. Occorrono un ambiente chimicamente e fisicamente adeguato e un tempo giusto per lo sviluppo, altrimenti il cristallo non solo cessa di crescere, ma può addirittura iniziare a dissolversi. Ma, cosa più importante, i cristalli hanno bisogno di spazio.»
Il nonno ci prese le mani e le strinse tra le sue. «E questo vale anche per voi, ragazzi. Dovrete viaggiare molto, allargare i vostri orizzonti, scoprire posti nuovi. Un giorno dovrete staccarvi dalla roccia madre e ritagliarvi lo spazio che vi occorre. Perché voi due siete dei diamanti.»

(estratto da La voce nascosta delle pietre)

 

Devo confessare che ho amato particolarmente il tuo romanzo perché le pietre dure sono una delle mie grandi passioni. Una passione che, per un motivo che ignoro, mi aveva abbandonato e che ho riacceso grazie a Luna, la protagonista della tua storia. Vorrei che ci raccontassi un po’ perché hai scelto le pietre come tema di base, se è un argomento che conosci bene oppure ti sei dovuta documentare. E poi illuminaci anche su come sono nati i personaggi che gravitano attorno a Luna. Parlaci un po’ di loro, a chi ti sei ispirata, chi ti è più simpatico e chi no, chi ti ha emozionata di più descrivendolo…

Mi piace pensare che, come dice nonno Pietro nella storia, siano state le pietre a chiamarmi, e che il nostro non sia solo un “incontro” nato per caso. Mi sono avvicinata alle pietre nel giugno del 2015, quando persi un anellino con uno zaffiro a cui ero molto affezionata perché me lo aveva regalato mio marito. Qualche tempo dopo, mi venne in mente di cercare su internet “anello di zaffiro” pensando di prenderne un altro. Il primo risultato che trovai però fu la descrizione delle proprietà di questa pietra, che è la pietra della saggezza ma anche simbolo di amore e fedeltà. Ne restai talmente affascinata che sospesi le mie ricerche per mettermi a leggere anche i significati delle altre pietre. Uno, in particolare, mi colpì, quello della pietra di luna, la pietra femminile per eccellenza, legata alla fertilità. Lessi che dovrebbe essere indossata dalle donne che desiderano avere un figlio e durante la gravidanza, per protezione. In quello specifico momento della mia vita il significato di quella pietra che trae il suo potere dalla luna mi restò particolarmente impresso.

Qualche giorno dopo partii con mio marito per un viaggio in Malesia e lì, in un centro commerciale di Kuala Lumpur, trovai un negozietto carino di pietre e cristalli: il profumo di incenso e le luci soffuse gli regalavano un’atmosfera davvero suggestiva… quasi magica. Così comprai un anellino con la pietra di luna e pensai: “Provare non costa niente…”.
Quando, una volta tornata a casa, scoprii di essere incinta, non riuscivo proprio a crederci. Da quel giorno non mi tolsi mai quell’anello dal dito, tranne nelle notti di luna piena, quando lo mettevo sul davanzale della finestra per farlo “caricare” alla luce della luna. Parallelamente, iniziai a scrivere la storia di una ragazza che aveva un negozio di pietre e che conosceva uno a uno i significati di gemme e cristalli e gli straordinari effetti che possono avere sulle persone.

Mentre la storia di Mezzaluna si dipanava nella mia mente, in parallelo studiavo le pietre, con le loro caratteristiche, le proprietà e le leggende ad esse legate. Quando ne trovavo una particolarmente interessante e “utile” per lo sviluppo della storia di Luna, la inserivo proprio dove sentivo che le sarebbe servita, per aiutarla ad andare avanti. Diciamo che nello scrivere la sua storia, ho fatto quello che Luna e suo nonno sanno fare meglio: trovare la pietra giusta per ciascuno dei miei personaggi, quella che guida verso la felicità.

Ho poi conferito ai protagonisti di questa storia le caratteristiche di alcune pietre: Luna e Leo, spigolosi e testardi, sono i diamanti, Giulio è dolce e gentile come un quarzo rosa, Giada è… una giada, saggia e paziente come questa pietra.

Amo tutti i miei personaggi, ma forse quello a cui sono più legata è il nonno di Luna, Pietro, che mi ricorda uno zio (Piero) che ora non c’è più.
Come il nonno di Luna, anche lui mi ha vista crescere ed è stato come un secondo padre per me. Non era un cacciatore di gemme o un viaggiatore inarrestabile, anzi, credo non abbia mai messo piede fuori dall’Italia. Però era un gigante buono, un uomo forte e coraggioso, proprio come Pietro nel libro. Come lui, mi ha sempre spronata e sostenuta a seguire i miei sogni.
Ovviamente amo molto anche Luna, così sensibile ma al tempo stesso anche forte e determinata.

All’inizio del romanzo troviamo una Luna “oscurata”, che ha smesso di brillare a causa di un forte dolore che proviene dal passato. Il ritorno inaspettato di Leonardo la costringerà a una dura prova, in cui dovrà fare i conti prima di tutto con se stessa, con le sue paure e i sogni abbandonati di bambina. Ma è solo quando si è messi alla prova che si riesce a tirare fuori tutto ciò che abbiamo dentro e che a volte non sappiamo nemmeno di avere. Proprio come dice nonno Pietro: il dolore ci forgia come pietre preziose, tirando fuori tutta la bellezza che custodiamo nel nostro cuore.
Insomma, è quando il gioco si fa duro che i duri iniziano a giocare. Per Luna, almeno, è così.

 

Mettersi alla prova, affrontare le nostre paure e tirare fuori noi stessi.
Grazie, una grande lezione di vita!
Il libro di Chiara, La voce nascosta delle pietre, edito da Garzanti, è corredato, in ogni capitolo da una breve spiegazione delle caratteristiche e delle proprietà delle pietre. Un modo simpatico per avvicinare, tutti coloro che ne sono all’oscuro, al magico mondo dei cristalli e al loro utilizzo.
Ringrazio Chiara; la sua compagnia e le sue parole hanno impreziosito questa puntata de L’ora del tè e spero che verrà a trovarci al prossimo libro.
Per approfondimenti, il sito di Chiara è http://www.chiaraparenti.com/.

 

Clicca sull’immagine per acquistare il romanzo di Chiara, La voce nascosta delle pietre.

 

 

 

 

 

C’è una pietra, che non conoscevo, e che mi ha colpita profondamente. Più che colpita, mi sono affidata a chi me l’ha consigliata; l’ho indossata e non me ne sono più separata. È giunta a me in modo singolare, mi serviva un pretesto per riavvicinarmi alle pietre, qualcosa che sbloccasse il mio non sentire più la loro energia.
È un piccolo bracciale di pietre di fluorite verde e viola, alternate ad altre più piccole di ametista.
Che ci si voglia credere o no, da quel giorno io ho ricominciato a sognare tutte le notti. Come disse Chiara: “Provare non costa niente…”.
Eccola! Vi lascio con la mia pietra e vi auguro di trovare la vostra.

 

Fluorite

mde

È una pietra trasparente e lucida, che si trova in commercio in diverse varietà di colore: viola, verde, giallo, arancio, azzurro, rosa, bruno e nero.
Le pietre del mio braccialetto sono di fluorite verde e viola.
È un minerale molto diffuso, spesso usato per creare gioielli in sostituzione delle pietre preziose. Nell’antichità veniva usata per creare statue di immensa bellezza.
La varietà viola è di stimolo alla consapevolezza interiore e unisce l’emisfero razionale a quello spirituale. Ottima per le persone creative.
La varietà verde, che io amo particolarmente, infonde energia, spazzando via pensieri insistenti, blocchi e schemi mentali, crea il vuoto e lo prepara affinché possa essere riempito di nuova linfa vitale.

Se ci vogliamo credere, la fluorite è la pietra del sesto (terzo occhio) e settimo (corona) chakra.

 

«Correte, cadete, rialzatevi, e non abbiate paura di sporcarvi. I tesori più grandi sono ben nascosti, i diamanti affondano nel fango. Quindi sì, ci sarà da sporcarsi, ma non dovrete mai smettere di cercare! Cercate, cercate e, se non trovate quello che davvero volete, continuate a cercare ancora. Non arrendetevi, non è solo uno il sentiero che porta alla felicità. Voi seguite una strada che sia solo la vostra, seguite le pietre, loro vi indicheranno la via. E se vi perderete, vi riporteranno a casa.»

(estratto da La voce nascosta delle pietre)

 

Alla prossima puntata!

Letture di agosto

Un po' di consigli e libri da leggere

Sono partita per le ferie armata fino ai denti . Non mi sono fatta mancare nulla: libri di carta, ebook, manoscritti, kindle, libri su smartphone e anche computer.
Temevo di soffrire di astinenza, forse!
Agosto è il mese migliore per leggere. Ho tempo, tanto. Non c’è stress. Nessuna fretta. È caldo. Ma basta un ventilatore.

Ho letto quattro romanzi, due saggi e un manoscritto in quattro settimane. Un record!

Il libro perfetto di Massimo Lazzari (la mia recensione QUI) pubblicato nella collana Officina Marziani di Antonio Tombolini Editore. Una storia di vita. Un viaggio che cambierà la vita del protagonista .

La figlia del partigiano O’Connor di Michele Marziani, edizioni Clichy (QUI la mia recensione). Pablita percorre a ritroso il viaggio intrapreso dal padre tanti anni prima e quello che scoprirà non sarà ciò che immaginava. Un finale a bocca aperta come in tutti i romanzi “Marziani”.  A mio parere il suo miglior libro.

Fra le mie letture di agosto ho terminato anche Procedura di Salvatore Mannuzzu (Ed. L’Arcipelago Einaudi vol. 218), la storia di un giudice penale alle prese con l’omicidio di un altro giudice penale. Una lettura impegnativa, consigliatami da un avvocato penalista (caro amico), propedeutica a un nuovo romanzo a cui sto lavorando.

La voce nascosta delle pietre di Chiara Parenti, edizioni Garzanti (QUI la mia recensione). Una romantica e coinvolgente storia d’amore. Un romanzo che mi ha staccata dalla vita reale per due giorni e non mi ha dato pace fino a quando non ho letto la parola fine.

Ogni due o tre romanzi inserisco sempre qualche testo didattico (legato alla scrittura o ad argomenti che mi possano servire per i miei libri). Da zero a diecimila contiene l’esperienza in self publishing (ma non solo) di Francesco Grandis, le decisioni prese, le notti insonni, i risultati, i dubbi, ciò che ha funzionato e ciò che non ha funzionato. Una condivisione molto utile.

Ogni tanto un ripasso ci vuole. Avere a portata di mano un prontuario veloce che contenga le regole minime di stile è uno degli strumenti necessari da inserire nella cassetta degli attrezzi dello scrittore. Manuale minimo di stile di Piera Rossotti Pogliano. Breve ma utile.

Dell’ultimo libro letto non posso raccontare nulla. È il manoscritto di un (spero) esordiente, il simpaticissimo romanzo di un autore che mi auguro raggiunga presto gli scaffali virtuali e fisici delle librerie.

La voce nascosta delle pietre

Chi mi conosce bene sa quanto grande sia la mia passione per le pietre dure.
È stata mia mamma, innamorata anche lei dei sassi dai poteri curativi, ad appiccicarmi addosso il desiderio di possederli, il bisogno di tenerli vicino a me, toccarli, indossarli.
Negli anni ho acquistato gioielli o pietre sfuse per poi farle incastonare in un ciondolo o infilarle in una collana. E portarle con me.
Collane, bracciali, ciondoli, orecchini e, soprattutto, anelli.
Le pietre parlano, contengono storie, hanno un’anima che pulsa, sono amiche e sanno diventare un tutt’uno con chi le indossa, come vere pietre gemelle.
Possiamo crederci o no, ma chi ama le pietre e i cristalli sa di cosa parlo.
Qualche settimana fa sono andata  al mercatino del martedì con la mia amica Alice e ci siamo fermate al banco delle pietre. Lei, Alice, con il sorriso negli occhi e l’aura illuminata dal potere delle pietre; io, invece, un po’ in disparte e con un bisogno disperato che i sassi mi parlassero e in totale assenza di risposta da parte delle pietre. Non ho udito nessuna voce. Neanche il più piccolo sussurro.
Ero partita da casa con il desiderio di tuffarmi in quel mare colorato e comprare qualsiasi minerale facesse vibrare la mia pelle e tornai dopo una passeggiata di due ore senza aver acquistato nulla.
Potete immaginare la mia delusione?
Per fortuna qualche giorno dopo incontrai Chiara Parenti, o meglio, aprii La voce nascosta delle pietre, il libro che acquistai qualche mese fa e che Chiara mi dedicò con una frase bellissima. Mi guardava (il libro) sporgendosi dal mio comodino già da troppo tempo. Conoscete la storia che è il libro che sceglie il lettore, un po’ come quella della bacchetta di Harry Potter? Andò proprio così. Era il momento giusto. Mi chiamò a gran voce e iniziai a leggerlo.
Meno di 48 ore per divorarlo.
Pensate non sia indice di qualità?
La voce nascosta delle pietre ha quasi 400 pagine.
Non è un libriccino.
È un bellissimo tomo che ti incolla al divano, al letto e ti costringe a prestargli attenzione fino alle due di notte.
Una storia che ti trascina dentro le pagine.
Con la voglia di sapere cosa succederà il capitolo dopo.
In un gioco spazio-temporale che anche io ho usato  e che adoro.
Una figura, quella di Pietro, che ti travolge con la sua energia dirompente.
E poi la serenità di Luna. La simpatia di Leonardo, di cui ci si innamora a prescindere.
L’esuberanza di Ambra, la calma di Alfredo, la bellezza di Britta, il cuore di Giulio.
E le pietre. Descritte, commentate, raccontate, mostrate.
La voce nascosta delle pietre è  il libro adatto per chi ama le storie romantiche, dove amore, passione, affetti si fondono assieme in una narrazione che non è sdolcinata ma lascia il sapore di qualcosa di bello, sofferto, difficile, con un lieto fine non banale.
E a noi le storie con il lieto fine piacciono, no?
Complimenti a Chiara per la sua calligrafia pulita. Per lo stile semplice e diretto che fluidifica la lettura e appaga il lettore.
Sicuramente da leggere, consigliare e regalare.
Io in più ho un pezzettino di cuore da donare a Chiara perché ne La voce nascosta delle pietre ho trovato la risposta alla mia sordità e ho capito perché i miei amati sassi non mi parlano più.

 

LA VOCE NASCOSTA DELLE PIETRE di Chiara Parenti è pubblicato da Garzanti.

 

L’agata mi dà coraggio
L’acquamarina mi regala felicità
Ho imparato ad ascoltare le pietre
Solo loro conoscono il mio destino

«Segui le pietre, solo loro regalano la felicità.» Luna è una bambina quando il nonno le dice queste parole speciali insegnandole che l’agata infonde coraggio, l’acquamarina dona gioia e la giada diffonde pace e saggezza. E lei è certa che quello sia il suo destino.
Ma ora che ha ventinove anni, Luna non crede più che le pietre possano aiutare le persone. Non riesce più a sentire la loro voce. Per lei sono solo sassolini colorati che vende nel negozio di famiglia, mentre il nonno è in giro per il mondo a cercare gemme.
Perché il suo cuore porta ancora i segni della delusione. Si è fidata delle pietre, di quello che nascondono, di quello che significano. Si è fidata di quel ragazzo di sedici anni che attraverso di loro le parlava di sentimenti. Dell’amicizia che cresceva ogni giorno e racchiudeva in sé la promessa di un amore indistruttibile. Leonardo era l’unico a credere come lei nel fascino dei minerali e dei cristalli. Leonardo che in una notte di molti anni prima l’ha abbandonata, senza una spiegazione, senza una parola. E da allora il mondo di Luna è crollato, pezzo dopo pezzo. A fatica lo ha ricostruito, non guardando mai più indietro.
Fino a oggi. Fino al ritorno di Leonardo nella sua vita. È lì per darle tutte le risposte che non le ha mai dato. Risposte che Luna non vuole più ascoltare. Fidarsi nuovamente di lui le sembra impossibile. Ha costruito intorno al suo cuore un muro invalicabile per non soffrire più. Ma suo nonno è accanto a lei per ricordarle come trovare conforto: il quarzo rosa, la pietra del perdono, e il corallo che sconfigge la paura. Solo loro conoscono la strada. Bisogna guardarsi dentro e avere il coraggio di seguirle.
Un debutto potente, una storia unica, un mondo affascinante come quello delle pietre. Un romanzo intenso sulle emozioni. Sulle scelte dettate dalla vita e sul coraggio di sovvertirle per seguire i propri desideri. Perché per ognuno esiste una pietra che può donare la felicità.

«Correte, cadete, rialzatevi, e non abbiate paura di sporcarvi.
I tesori più grandi sono ben nascosti, i diamanti affondano nel fango, ma non dovrete mai smettere di cercare!
Cercate, cercate e, se non trovate quello che davvero volete, continuate a cercare ancora.
Non arrendetevi, non è solo uno il sentiero che porta alla felicità.
Voi seguite una strada che sia solo la vostra, seguite le pietre, loro vi indicheranno la via. E se vi perderete, vi riporteranno a casa.
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