L’Hotel Rimini

L'Hotel Rimini

Clochard, senzatetto, coperti di stracci e cartoni, sulle panchine e nei sottopassi della stazione.
Paolo sale sul taxi, con un senso di disagio nello stomaco. Davanti all’hotel ammira gli addobbi, le luci natalizie, l’enorme albero, le decorazioni costosissime. Entra in cucina ancora con la valigia in mano.
«Quanti pasti hai preparato?»
«Quaranta».
«Quanti altri ne puoi preparare?»
Il cuoco risponde e Paolo soddisfatto chiama Radio Taxi.
Tre auto. Sgancia cinquanta euro ad ognuno e parla con i taxisti. Dopo mezz’ora ritornano con un carico di uomini e donne vestiti di stracci e lo sguardo smarrito.
Paolo sorride. Ora è Natale!

© Roberta Marcaccio 2023 – All rights reserved

Il racconto L’Hotel Rimini è stato premiato con il Diploma di Merito al Concorso Scintille in 100 parole (2015).

Partenze

 

Sono lampi, tuoni, attimi, i sette emozionanti racconti di Maggie Van Der Toorn. Racconti che parlano di vite difficili, diversità, amori spezzati… Racconti che parlano all’anima e da essa provengono.

Viaggi come metafore di vita. Partenze che servono a ricongiungersi con la propria memoria, con se stessi.

Una lettura intensa e ricca che a tratti sorprende e lascia con il fiato sospeso.

Sono momenti intensi come quello che ho vissuto personalmente con l’autrice di questa meravigliosa raccolta.

Maggie è una brillante autrice di racconti, romanzi e sceneggiature.

Ci siamo incontrate in un bar, un sabato mattina, e sono stata subito colpita dalla sua presenza e dalla sua generosità d’animo. Abbiamo parlato di scrittura, quel mondo che ci affascina da cui non riusciamo a staccarci mai. Un mondo che ci lega indissolubilmente…

 

Sono racconti di transito, in un binario, in sala d’attesa, in un treno.
Treno di vita che simbolicamente li raccoglie tutti, ogni racconto si apre con l’attesa, sviluppandosi poi in un vero transito nell’interiorità. Così si trovano Antonio, la mamma di Francesca, Giacomo, e la cantante, Nimeha, la senzatetto e il gatto, spettatori di vite altrui, osservando situazioni esterne per distogliere la mente da quei macigni enormi che portano nel petto. Chi caduto nella voragine del gioco d’azzardo, chi testimone di sconvolgenti delitti, chi si scontra con i propri limiti, è poi costretto a presentare il conto, ad accettare quel verdetto.

 

Partenze, antologia di racconti scritta da Maggie Van Der Toorn e pubblicata da Edizioni DrawUp.

Animali innamorati (amare fa sudare)

Animali innamorati (amare fa sudare) – Roberta Corradin
Officina Marziani – Antonio Tombolini Editore

Ho letto Animali innamorati in pochissimi giorni e nei momenti più impensabili. Pochi minuti per assaporare una storiella: è come gustare un cioccolatino.

Ho iniziato a leggere spensierata, travolta dalle parole e dalla musicalità delle frasi; poi mi sono fermata, mi sono detta: «Non si leggono così i racconti di Roberta Corradin. Vogliono voce, concentrazione, presenza» ed ho ricominciato d’accapo.

Uno dopo l’altro ho sorriso per la simpatia dei piccoli animali che si ritrovano travolti da sentimenti che a volte non sappiamo gestire neanche noi umani. Innamorati della propria specie o anche di altri soggetti, combattono e si sacrificano per l’animale amato, rincorrono l’amore fino a che non lo hanno trovato.

Nella giostra di racconti, originali e divertenti, si creano le coppie più disparate: la vongola s’innamora del cavalluccio marino, l’ippopotamo del pettirosso e l’orsetto del lemure. E mi fermo qua per non rovinare la sorpresa a chi vorrà avvicinarsi a questa simpatica lettura.

Dicevo che ogni storia richiede la giusta concentrazione e dentro ogni storia è contenuta una morale. Piccoli esempi di ciò che capita, ogni giorno, in amore e come ogni cosa che viviamo possa contenere un insegnamento utile per il futuro, una lezione che ci farà diventare grandi.

Fra le letture che preferisco, i racconti occupano i primi posti della classifica. Sono veloci, danno ossigeno e consentono libertà; i concetti che contengono sono un concentrato di azioni, dialoghi, emozioni, e vanno letti, dalla prima all’ultima parola, con il fiato sospeso.

I racconti di Animali innamorati non sono da meno. Concentrati, vispi, emozionanti, ti incollano parola per parola e ti tengono lì, fino alla fine della storia. E se fosse possibile, meglio leggerli ad alta voce. Ogni rima scivola con perfezione musicale e il suono entra nell’anima come fosse scritto per un’orchestra.

Ho letto Animali innamorati con una speranza nel cuore. Ho capito che l’amore esiste, che quel sentimento di cui tutti parlano, ed in cui io credo, c’è, è intenso e travolge. Ogni racconto è una consapevolezza in più: non è facile, fa soffrire, piangere, sbandare, tremare. Ma amare, anche se fa sudare, è il sentimento più bello che c’è e tutti, animali ed umani, sperano ce ne sia per sempre.

“Lungo il Po”, viaggio controcorrente di Michele Marziani.

Il sabato, solitamente, è il giorno dedicato alla casa: faccende domestiche, pulire, stirare, cucinare, spesa…
Dopo una settimana di lavoro intensa, parte della quale trascorsa su e giù per l’Italia, il pensiero di dover indossare grembiule e guanti di plastica non è allettante.
Qualche giorno fa ho ricevuto uno stuzzicante invito via mail e non ho saputo resistere.
Il mio amico Michele Marziani presentava il suo libro Lungo il Po ed io dovevo fare di tutto per esserci, in barba alle pulizie di casa e alla pioggia incessante che oggi cadeva su Rimini.
La sala in cui si teneva la presentazione era l’ex locale di un negozio storico di Rimini, all’interno dell’atmosfera romantica del Borgo di Sant’Andrea che in questi giorni festeggia l’ottava edizione.
Di gente tanta, per me non era la prima presentazione dei libri di Michele, ma di sicuro una delle più divertenti e coinvolgenti.
I racconti delle avventure, in un viaggio controcorrente, alla ricerca di storie, cibi, tradizioni, curiosità, nel rispetto del Grande Fiume e della vita che si svolge lungo il suo corso hanno un sapore a volte romantico, altre ironico, altre ancora misterioso.
Ho gustato il bello di quei ricordi, mentre evocavano, in me, immagini di una bellezza mozzafiato. Dev’essere stata un’avventura pazzesca, di quelle che restano ancorate alla memoria, prima ancora che alla carta stampata.
Ammiro il coraggio, la spregiudicatezza, lo spirito libero, la voglia di scoprire, il bisogno di vivere e sono uscita dalla presentazione pensando che ogni persona dovrebbe, almeno una volta nella vita, partire per un viaggio verso la realizzazione di un sogno.
Si parla tanto di sogni (di quelli che abbiamo chiuso nel cassetto), ma mai, o poco, di quelli che abbiamo realizzato o che stiamo vivendo.
Consentiamo alla vita di trascinarci in gorghi senza fine, dove ogni secondo è scandito da doveri e impegni, mentre dovremmo dedicare più tempo a fare quello che ci piace.
Ed è per questo che oggi ho scelto di smettere i panni della massaia e correre al Borgo ad ascoltare racconti d’acqua in uno degli scenari più belli del nostro Paese.
In tutto questo c’era anche la voglia di incontrare persone, rivedere Michele e respirare carta, inchiostro e belle parole.
Ho camminato sotto la pioggia e sono tornata verso casa, contenta di avere vissuto un’ora lontana dal mondo che corre. Non sembrava neanche Rimini, quella di oggi. Una città intirizzita, colma d’acqua, spettinata dal vento, coi lampioni che a malapena illuminavano. Piove ancora, il rumore sui tetti e contro le soglie di marmo ha il sapore delle coperte e del tepore del divano in inverno.
Forse è l’acqua che corre che ci ricorda che esiste la vita, come quella che si vive lungo il Po e che a volte dimentichiamo di vivere.

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