Anche quando non scrive, un autore scrive sempre.
Il mio silenzio dal Blog e dai social non è dovuto ad una interruzione della produzione letteraria. Quando, per una persona che scrive, scrivere non è l’occupazione principale, capita che altre attività richiedano la sua concentrazione, la sua presenza e, soprattutto, il tuo tempo.
Quando un autore scrive, non sempre scrive.
O meglio.
Scrivere non significa soltanto buttare giù pagine e pagine di roba scritta, di frasi che all’inizio barcollano e parole che a mala pena si combinano fra loro.
Scrivere molto spesso è riflessione, analisi, raccolta. Altre volte è leggere.
Molto spesso è lasciare che le immagini, i pensieri, le storie continuino a girare dentro la testa, nel corpo e nell’anima fino a che raggiungano la consistenza di storia.
Da poche settimane ho iniziato a lavorare ad un progetto nuovo. Difficile. Complicatissimo. Abbastanza normale, per me, buttarmi in avventure insuperabili.
Un progetto di cui non parlerò ancora ma che mi obbligherà a tornare indietro nel tempo, entrare nella storia del XIII secolo, vivere in un tempo che non ho conosciuto ed in un mondo che ho sentito raccontare a scuola e in qualche documentario.
Camminerò a fianco di personaggi storici di una certa caratura e mi confronterò con un genere letterario che mi spaventa da morire. Ma se non lo facessi, o se per lo meno non ci provassi, non sarei io.
Non so quanto tempo impiegherò, forse molto, moltissimo. Non so se raggiungerò l’obiettivo che mi sono imposta. Ma una cosa è certa.
Avrò una bella storia da raccontare.